Tingri-Zanghmu report (29/10-31/10) (in bicicletta)

TibetA Tingri mi sono nuovamente immesso nella Friendship Highway, diretto verso il confine nepalese. La strada é sterrata, ventosa, ma relativamente semplice. Il passo più alto (nonché ultimo fino al Nepal) é lo Yarle Shung La (5150m). Da Nyalam comincia poi la più lunga discesa del mondo e nei poco più di 30km che separano Nyalam da Zanghmu (Dram) c'è una differenza di quota di oltre 1450m. Purtroppo questo tratto finale della Friendship Highway é in pessime condizioni e si rivela, a causa soprattutto delle continue frane, estremamente pericoloso.    

Altimetria Dingri-Dram

Tibet29/10/2007: Tingri  - Villaggio di Summo (tenda; elevazione 4415m)

Tempo totale: 6h30m

Contamiglia: 60,5km

Vento: assente fino a Gutso, forte e contrario dopo 5-7km da Gutso

Strada: sterrata (a volte sabbiosa)

Percorso carino e non eccessivamente impegnativo. Notazione divertente: mentre pedalavo una jeep con alcuni turisti giapponesi si é accostata per offrirmi una bottiglietta d'acqua, come in una competizione ciclistica.


30/10/2007: Villaggio di Summo – Yarle (locanda)

Tempo totale: 8h45m

Contamiglia: 57km

Passo: Yarle Shung La (5150m)

Vento: assente per i primi chilometri,poi moderato contrario, forte e contrario durante la salita del passo

Ho superato il “doppio passo” Yarle Shung La. La salita e le condizioni della strada non erano pessime ma il fortissimo vento contrario ha reso l'impresa molto ardua. Dalla cima del passo é possibile però ammirare un paesaggio meraviglioso dominato, all'orizzonte, da alcune vette che superano gli 8000m. Ora sono a Yarle, un piccolo villaggio non lontano dal confine nepalese. Una ragazza tibetana, desiderando essere cortese ed ospitale, mi ha offerto del caffè in polvere. In verità il caffé proprio non mi piace ma lo berrò per non offenderla...


Tibet31/10/2007: Yarle – Zanghmu (locanda)

Contamiglia: 66,7km

É stata una giornata terribile e sono arrivato a Zanghmu (Dram) solamente a sera inoltrata. Fino a Nyalam la strada é semplice ed il paesaggio é quello tipico dell'altopiano ma poco dopo questa cittadina l'ambiente circostante cambia rapidamente. Nyalam significa “porta dell'Inferno” e pochi chilometri dopo di essa la strada comincia a scendere rapidamente di quota entrando in una valle ricoperta da muschio ed arbusti ed immersa in una nebbia impenetrabile. Inizialmente ero eccitatissimo per la prospettiva di affrontare la più lunga discesa del mondo senza dover più sprecare le mie energie in alcuna estenuante salita. Ben presto mi sono però reso conto delle condizioni infernali della strada...  Il solo é divenuto sempre più debole fino a scomparire dietro una coltre bianca lasciando il posto a freddo ed umido. Il fondo stradale é diventato sconnesso e fangoso mentre parecchi guadi profondi mi hanno costretto a bagnarmi. Come se non bastasse un operaio cinese al lavoro sulla strada si é messo a gesticolare per descrivermi una qualche catastrofe che avrei dovuto affrontare nella mia discesa. Ovviamente io non parlo cinese e non ho capito alcunché di quanto l'operaio avesse voluto dirmi. Ma in ogni caso l'opzione di ritornare indietro non era da me contemplata. Ormai a pochi chilometri dalla mia meta la sorte ha tentato il tutto per tutto per fermarmi: una enorme frana, poco prima che io transitassi in quel punto della strada, aveva bloccato il percorso e reso il tragitto inagibile. Sul luogo erano già giunti alcuni mezzi dell'esercito che stavano lavorando per piazzare delle cariche esplosive ma il lavoro non sarebbe terminato prima di un paio di giorni. Con l'aiuto di alcuni militari sono però riuscito a portare la bicicletta oltre le enormi rocce che impedivano il passaggio. Infine, ormai sera, sono giunto nella cittadina di Zanghmu dove, con una Lhasa Beer, ho festeggiato il mio addio al Tibet.

Tibet


ATTENZIONE: IL RESOCONTO DEL VIAGGIO LHASA-KATHMANDU CONTINUA NELLA SEZIONE DEDICATA AL NEPAL.

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