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Lhatse-Saga-Lhatse report (deviazione Tibet occidentale) (15/10-22/10) (in bicicletta) | Tibet

Lhatse-Saga-Lhatse report (deviazione Tibet occidentale) (15/10-22/10) (in bicicletta)

Tibet occidentalePoco dopo la cittadina di Lhatse c'è il bivio per il monte Kailash. La Friendship Highway prosegue a sud, mentre un'altra strada, in pessime condizioni e quasi deserta, devia a ovest verso il Tibet occidentale. La mia intenzione originaria era raggiungere il monte Kailash per effettuarne il kora (giro rituale buddista) dopodiché sarei tornato indietro tramite la stessa strada fino a Saga. Da qui avrei preso la scorciatoia verso sud-est che si sarebbe ricongiunta alla Friendship Highway non lontano dal confine nepalese.
Tuttavia avevo anche un piano alternativo: poiché erano molti gli inconvenienti che si sarebbero potuti prospettare nel mio viaggio fino al monte Kailash avevo progettato, in alternativa, di continuare sulla Friendship Highway per prendere poi il bivio che porta ad est, al Campo Base Everest.
Sebbene mi sarebbe piaciuto intraprendere entrambe le deviazioni, ciò non era possibile per ragioni di tempo dato che era mio imperativo categorico raggiungere il Nepal entro la prima settimana di Novembre, prima cioè che le tempeste di neve imbiancassero, come di consueto, l'altopiano tibetano.

Mi sono dunque diretto verso il Kailash, verso il selvaggio Tibet occidentale. I paesaggi sono aspri e deserti, le strade sconnesse e difficili, il clima freddo e ventoso. Negli otto giorni che ho trascorso nel Tibet occidentale ho incontrato un solo gruppo di stranieri (Italiani!) a Saga. Provenivano in jeep dal monte Kailash e mi riferirono che una nevicata prematura ne aveva bloccato un passo rendendo impossibile il kora. Poiché quest'ultimo era l'obbiettivo principale del mio viaggio nel Tibet occidentale, ho deciso quindi di tornare indietro il prima possibile per raggiungere il Campo Base Everest.

Tuttavia la mia avventura nel “selvaggio West” é stata indimenticabile! Il kora del monte Kailash é solo rimandato...

 

 

Andrea Aloi15/10/2007: 10km crc. dopo Lhatse – Ngarim Tso (tenda in N 29° 17.387' – E 087° 11.012' ; elevazione 4306m; pressione atmosferica 604.4mb)

In moto: 6h02m
In sosta: 1h19m
Contamiglia: 70,01km
Velocità Max: 22,7km/h
Velocità Media: 11,6km/h
Ascesa totale: 595m

Strada sterrata molto difficile, caratterizzata da pietre taglienti e dai profondi solchi che gli autocarri hanno scavato nel terreno. Le pochissime jeep che passano sembrano partecipare ad un rally e non si curano della mia presenza: saettano sfiorandomi a velocità pazzesche e mi lasciano avvolto in  nuvole di polvere.
I gioielli di questa parte del Tibet sono due laghi: il Lang Tso, su cui si riflette un meraviglioso cielo azzurro decorato da pittoresche nuvole bianche, ed il lago Ngamrin Tso, nei pressi delle cui sponde sono ora accampato. Le cime ondulate delle dolci montagne illuminate dalla calda luce del tramonto sono molto pittoresche, ma la contemplazione di una simile meraviglia é resa impresa ardua dal terribile vento. Ho faticato a trovare un terreno non sabbioso su cui montare la tenda; l'ho super-picchettata anche con tiranti aggiuntivi... spero solo che il vento, stanotte, non mi faccia dormire sotto la volta stellata... I miei occhi sono stanchi e lacrimano sabbia... prima di andare a dormire farò una preghiera per la tenda!

 

Tibet16/10/2007: Ngarim Tso – alla base del To-kyo La, a qualche km da Sangsang (tenda)

Il paesaggio é divenuto ancora più spettacolare e selvaggio: le bianche tende dei nomadi costellano, rade e disperse, immense distese deserte flagellate dal vento. Ho montato la mia tenda subito dopo aver valicato il Tokyo La, a qualche chilometro da Sangsang. Non posso riportare i dati GPS perché le batterie sono quasi completamente morte... Lo accendo ad intermittenza per determinare la mia corretta posizione sulla mappa e per conoscere l'altitudine.

 

 

 

Tibet17/10/2007: base To-kyo La – alla base-discesa del Sangsang La (tenda)

Notte gelida! Si é trasformata in ghiaccio addirittura l'acqua contenuta nelle borracce che avevo riposto al mio fianco dentro la tenda. Il freddo si fa sempre più intenso e spietato ma per fortuna sono ben equipaggiato. Oggi ho dovuto anche guadare 2 torrenti molto profondi e non ho potuto evitare di bagnarmi. Spero solo che entro domani mattina sia tutto asciutto. Dopo aver sbagliato strada ho infine superato il Sangsang La e mi sono accampato alla sua base. Ora mi trovo ad un'altitudine di circa 4850m e da questo momento in poi, fino a poco prima di Saga, attraverserò un altopiano che non dovrebbe mai scendere sotto i 4750m di quota. Il vento é stato per tutto il giorno estremamente forte ed, ovviamente, sempre contrario alla mia direzione di marcia... Ad un certo punto, senza preavviso, si sono formate due enormi trombe d'aria che mi hanno pienamente investito. Non ho fatto in tempo ad evitarle e mi hanno scaraventato a terra con violenza. Poco è mancato che non finissi giù dal precipizio... é la prima volta che cado in questo viaggio e, per fortuna, né io, né la bici né il mio equipaggiamento abbiamo subito alcun danno.

 

Tibet18/10/2007: base Sangsang La – Raga (locanda)

Ho raggiunto Raga, a quota 4930m. Questo piccolissimo villaggio, adagiato nell'esatto centro di un enorme altopiano, é flagellato giorno e notte da venti freddissimi. Per fortuna qui esiste una piccola locanda tibetana, presso cui ovviamente sono ora alloggiato. Ho cercato di bloccare il vento gelido, che si infiltra dalle finestre rotte, collocando davanti alle stesse le enormi coperte che mi ha fornito il proprietario... tanto io dormirò dentro il mio saccappelo! Inoltre sono ora impegnato a tenere acceso il fuoco della piccola stufa alimentata con sterco di yak secco. Non é la prima volta che uso lo sterco di yak come combustibile (lo avevo già usato al lago Namtso per preparare il tè assieme ad un amico tibetano) ma é sempre una esperienza molto suggestiva...

 

Tibet, Andrea Aloi19/10/2007: Raga – Saga ("ospite" della polizia militare)

Ho superato un altro passo (5080m) ed ho raggiunto Saga, l'unica città discretamente grande prima del monte Kailash ad oltre 300km da Lhatse. Sono molto demoralizzato, non tanto per i problemi che oggi ho avuto col PSB (di per sé “aggirabili”), quanto piuttosto poiché ho incontrato una carovana di fuoristrada con stranieri a bordo che mi hanno riferito che é impossibile compiere il kora del monte Kailash a causa di una nevicata improvvisa che ne ha bloccato il passo. Compiere il kora era il motivo principale per cui ero diretto al m. Kailash... in tal modo i miei progetti svaniscono... Ho dunque preso la sofferta decisione di tornare indietro fino a Lhatse in modo da poter poi raggiungere il Campo Base Everest. É il mio piano alternativo! Eviterò quindi di prendere la scorciatoia che parte da Saga e si dirige a sud-est. D'altronde il mio nuovo obiettivo, l'Everest, non é da meno del Kailash!..
All'esterno, intanto, gracchiano enormi corvi neri e cani feroci abbaiano nelle tenebre.

 

20/10/2007: Saga – Raga (locanda)

Sono di nuovo a Raga, nella stessa locanda dell'altro ieri. Sono però felicissimo di essere nuovamente qui, poiché stasera ho conosciuto 2 simpaticissimi (anche se di poche parole) musulmani. Non é rarissimo incontrare Hui in Cina, ma é estremamente raro incontrarli in Tibet!!! Possiedono un minuscolo ma caldo locale giusto all'ingresso orientale del villaggio, e stasera ho cenato con loro. Mi hanno insegnato a cucinare i tagliolini in brodo con un fornello a benzina che perdeva combustibile da ogni parte (quando s'incendiava lo spegnevano soffiandoci...). Alcuni direbbero che é estremamente pericoloso... ed in effetti lo é! Però qui siamo in Tibet... son cose normali...
Ad un certo punto mi hanno gentilmente chiesto di spostarmi più indietro, mi hanno sorriso, ed hanno steso il loro tappeto di preghiera a terra. Hanno cominciato a pregare. Sono rimasto in silenzio, alle loro spalle, ad osservarli. Ero quasi incantato dalla loro dolce cantilena di cui non comprendevo le parole. Sono stati dei momenti magnifici e molto profondi che, da soli, mi hanno ricompensato di tutta questa strada nel Tibet occidentale.

 

Tibet21/10/2007: Raga – Sangsang (tenda)

Oggi, stranamente, ho visto animali diversi dai soliti criceti e yak: alcune volpi ed una civetta solitaria. Ora sono nuovamente nella piccola cittadina di Sangsang di cui oggi ho visitato il monastero. Sono in uno splendido localino tibetano a sorseggiare tè col burro di yak. Davanti a me sono appena entrati alcuni nomadi che, dopo aver chiesto anch'essi del tè, hanno tirato fuori dalle proprie pellicce del burro di yak ed una coscia cruda di agnello (forse essiccata al sole). Si sono seduti e, con un piccolo coltello, hanno cominciato a tagliare sottili fette di carne ed ad impastare con l'acqua una specie di farina. Tipica cena dei nomadi tibetani...

 

Tibet22/10/2007: Sangsang – Lhatse

Sono di nuovo a Lhatse, pronto domani a partire alla volta dell'Everest. Ieri sera ho fatto conoscenza di alcuni nomadi tibetani che viaggiavano insieme ad alcuni giovani camionisti anch'essi di etnia tibetana. Ho giocato con loro a carte (anche se non capivo il gioco) e bevuto alcune birre (secondo l'usanza tibetana) che mi hanno offerto. Nel frattempo, alle mie spalle, il televisore trasmetteva ininterrottamente le immagini del Congresso annuale del Partito Comunista a Beijing.
Oggi é stata una giornata molto impegnativa ed in un solo giorno, grazie anche al vento per la prima volta a me favorevole, ho percorso più di 120km. 

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