Gyantse-Lhatse report (12/10-14/10) (in bicicletta)


Dopo la cittadina di Gyantse la Friendship Highway meridionale devia ad ovest verso Shigatse, dove si incontra con la Friendship Highway settentrionale. Shigatse é la seconda città più grande del Tibet (dopo Lhasa) ma ha una popolazione di appena 80.000 abitanti. Tuttavia il monastero della città é (era) la residenza ufficiale del Panchen Lama, la seconda autorità spirituale del buddismo Tibetano. Dopo la morte del decimo Panchen Lama, avvenuta nel 1995, la massima autorità spirituale del buddismo tibetano, l'attuale Dalai Lama, legittimamente individuò nel giovanissimo Gedhun Choekyi Nyima l'undicesima reincarnazione del Panchen Lama. Tuttavia il Governo Cinese, che fin dall'invasione del Tibet ha sempre considerato il governo in esilio del Dalai Lama come un nemico, incarcerò il bambino e nominò la “vera reincarnazione del Panchen Lama secondo la Repubblica Popolare Cinese”. All'epoca Gedhun Choekyi Nyima aveva 6 anni e fu, a tutti gli effetti, il più giovane prigioniero politico della Storia. Tutt'oggi non sappiamo che fine egli abbia fatto. Il Governo Cinese, al posto del legittimo Panchen Lama, nominò un giovane bambino figlio di un alto funzionario del Partito Comunista. Gyaincain Norbu, l'attuale Panchen Lama secondo il Governo di Pechino, attualmente vive a Beijing per essere indottrinato alle teorie comuniste. Tuttavia il popolo tibetano continua a ritenere Gedhun Choekyi Nyima l'unico vero e legittimo undicesimo Panchen Lama. Per maggiori informazioni sull'argomento e le campagne per la sua liberazione clicca qui. Probabilmente il Governo Cinese ha agito in tal modo nella speranza di poter un giorno influire nell'individuazione della reincarnazione del nuovo Dalai Lama. In ogni caso tutt'oggi il monastero di Tashilumpo a Shigatse é sottoposto ad un rigido regime di polizia e diverse decine dei suoi monaci sono state incarcerati od espulsi per aver pubblicamente espresso la propria solidarietà al Dalai Lama ed al legittimo undicesimo Panchen Lama.

 

Altimetria Gyantse - Shigatse

 

Monaci, Tibet12/10/2007: Gyantse – Shigatse (locanda in N 29° 16.494' – E 088° 52.598' ; elevazione 3762m)

In moto: 4h27m
In sosta: 15m
Contamiglia: 93km
Velocità Max: 30km/h
Velocità Media: 20,8km/h
Ascesa totale: 141m

Giornata soleggiata e non faticosa. Sono arrivato questo pomeriggio a Shigatse ed ho potuto finalmente fare una doccia. Ho visitato il monastero di Tashilumpo, ma in confronto a quello di Drepung non vale i 55 Yuan...

 

Altimetria Shigatse - Lhatse

 

Tibet13/10/2007: Shigatse – 80km crc dopo Shigatse verso Lhatse (tenda)

In moto: 5h11m
In sosta: 29m
Contamiglia: 79,95km
Velocità Max: 40,1km/h
Velocità Media: 15,4km/h
Ascesa totale: 25m

Ho dedicato la mattina all'acquisto della provviste dopodichè, alle 13:30 circa, sono partito alla volta di Lhatse. All'imbrunire ho montato la mia tenda non lontano da un piccolo torrente.

 

14/10/2007: ultimo campo base – 2km crc. dall'inizio della strada, presso Lhatse, per il Tibet occidentale (tenda in N 29° 07.493' – E 087° 34.385' ; elevazione 4006m)

In moto: 7h07m
In sosta: 2h23m
Contamiglia: 82,60km
Velocità Max: 53,6km/h
Velocità Media: 11,6km/h
Ascesa totale: 788m
Passo: Lagpa La (4600m crc.)

Giornata estremamente interessante!
In questa parte di Friendship Highway sono molti i bambini tibetani che si aspettavano un piccolo regalino. Purtroppo ho dovuto deluderli: viaggiando in bicicletta non posso certo portare con me tonnellate di materale da regalare... Sono arrivato a Lhatse verso sera e, senza fretta né preoccupazione di cercare un alloggio per la notte, mi sono diretto in uno spartano localino tibetano per mangiare. Alle 10:30 di sera ero ancora lì a sorseggiare tè col burro di yak aggiornando il mio diario. Il fatto che, a quella tarda ora, non avessi ancora pensato all'alloggio per la notte ha probabilmente preoccupato la giovane tibetana che gestiva il piccolo locale e, poiché io ero l'unico cliente, mi ha cortesemente offerto di trascorrere la notte sulle panche del locale. Ho gentilmente rifiutato: i miei progetti erano altri. Ho cavalcato la mia bici fino a qualche chilometro fuori città finché non ho trovato riparo dal forte vento gelido presso un casolare isolato in rovina. Seduto a terra con le spalle contro un muretto di pietra ho cominciato a mangiare dei biscotti che avevo comprato in città. Il luogo era deserto e non si udiva altro che il soffio impetuoso del vento tra i muri diroccati. Ho alzato gli occhi in alto: il soffitto era crollato e si poteva ammirare la volta celeste puntellata di stelle. Era una notte senza luna e le stelle nel cielo erano miliardi. Ho trascorso varie ore a contemplare una simile meraviglia ed a contare centinaia di stelle cadenti. Centinaia. Gialle, rosse, arancioni. Grandi e piccole; ma tutte quante duravano appena pochi secondi prima di spegnersi nell'oscurità. Come accade a tutte le cose belle...
Alle 00:33 é scattata l'operazione “Shadow”. Non voglio sprecare parole per descrivere una delle esperienze più adrenaliniche che io abbia mai avuto, ma chi conosce questa parte di Tibet ed il mio percorso di viaggio potrebbe intuire in cosa consista questa operazione...
All'1:30 di notte, dopo aver seminato un'orda di feroci mastini tibetani dagli occhi iridescenti che mi inseguivano nelle tenebre più assolute, ho finalmente montato la mia tenda al riparo dal vento.

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